MainStreet: un modello che combina valutazione finanziaria e sostenibilità nella selezione investimenti

Jan 2, 2019

Article published on Funds People on December 12th, 2018

Il 2019 sarà l’anno dell’ESG. Molte società e associazioni stanno infatti proponendo una serie di tematiche socialmente responsabili per l’anno a venire. Chi invece è proprio nato sotto il segno di questi investimenti è MainStreet Partners, società di investimento indipendente con sede a Londra specializzata in investimenti sostenibili e ad impatto sociale ed ambientale. Fondata nel 2008, MainStreet Partners registra un solido track record nella valutazione e selezione di titoli azionari, obbligazionari e fondi terzi.Ce lo spiega Rodolfo Fracassi, direttore e co-fondatore della società, dettagliando il modello di investimento che tanto li differenzia rispetto alla concorrenza: “MainStreet Partners si posiziona come un advisor strategico per la costruzione di portafogli sostenibili a 360 gradi, prevalentemente nell’ambito delle gestioni multi-asset globali bilanciate flessibili, adottando un approccio olistico che combina la valutazione finanziaria e di sostenibilità lungo tutto il processo di selezione degli strumenti finanziari, al fine di costruire strategie altamente sostenibili implementate in fondi terzi e titoli”.

“Il nostro team ha in questi 10 anni sviluppato modelli di valutazione integrati che combinano le tradizionali variabili di analisi finanziaria fondamentale con parametri di sostenibilità che si distinguono in base al tipo di strumento analizzato, che si tratti di fondi, azioni oppure obbligazioni con clausola di utilizzo dei capitali in progetti specifici. I nostri modelli di valutazione integrano dati forniti da terzi, con la ricerca proprietaria, partendo da una base di analisi quantitativa che è sempre seguita da un’approfondita revisione qualitativa”, aggiunge il manager.

Chi investe in ESG?

A detta di Fracassi, al momento, gli investitori istituzionali compongono circa il 74% degli asset classificabili come responsabili e sostenibili ed oltre il 70% degli istituzionali ritiene che l’integrazione ESG sia un importante driver sia in termini di risk management che come strumento per raggiungere gli obiettivi di rendimento. “A seguito della forte adozione da parte del mondo istituzionale, soprattutto in Europa, nel corso degli ultimi cinque anni l’interesse verso le strategie sostenibili si è ormai consolidato anche tra gli investitori privati, dove non solo l’86% dei Millennials è interessato ad investire secondo logiche sostenibili, ma il trend si sta diffondendo presso investitori individuali di tutte le età. Notiamo infine una domanda importante da parte di investitori privati dai grandi patrimoni, direttamente o tramite i loro family office”, afferma l’esperto.

Per quanto riguarda l’offerta, tra i settori più rappresentativi degli investimenti sostenibili, da MainStreet notano i temi legati all’ambiente, energie pulite, salute, trattamento e gestione delle risorse scarse, cibo e infrastrutture. “Cresce il numero di nuovi fondi lanciati ogni anno con un approccio di sostenibilità che a livello mondiale è passato da 140 nel 2012 ad oltre 370 nel 2017 e per il 2018 ci aspettiamo un ulteriore incremento. L’Europa la fa da padrona, con oltre 630 miliardi di euro investiti in fondi con logiche di sostenibilità, rispetto a meno di 300 miliardi in Stati Uniti. Parlando dei fondi che fanno partedel nostro universo investibile, il 68% sono prodotti azionari, il 28% obbligazionari ed i restanti bilanciati. All’interno di questo universo ristretto, circa il 50% investe globalmente, il 21% esclusivamente in Europa ed il 19% nei mercati emergenti”, dettaglia Fracassi.

Ma in cosa si differenzia il metodo di selezione fondi SRI di MainStreet? “Il nostro metodo si basa su due pilastri: una valutazione di sostenibilità della società di gestione, del team, dei processi e delle holding, nonché un’analisi finanziaria quantitativa e poi fondamentale della strategia d’investimento. La valutazione di sostenibilità analizza oltre 15 fattori distribuiti su 80 metriche per conoscere l’impegno istituzionale della società di gestione nel campo ESG, le politiche aziendali in materia di sostenibilità, il processo di investimento, gli obiettivi della strategia specifica, il CV dei portfolio manager, arrivando naturalmente all’analisi ESG delle holding. A questo si aggiunge una valutazione finanziaria in primis quantitativa che ci permette di valutare il comportamento dei fondi in diversi contesti di mercato (bear, bull, sideway market) seguita dalla classica due diligence che valuta gli aspetti fondamentali. Gli elementi di distinzione sono essenzialmente due: la valutazione olistica di sostenibilità che va oltre l’analisi ESG delle holding, nonché l’integrazione completa tra metriche di sostenibilità e analisi finanziaria”, spiega l’esperto.

A detta di Fracassi, uno dei trend più significativi degli investimenti SRI strettamente circoscritti all’industria dell’asset management è la crescente offerta di strategie “generaliste” anche tramite la trasformazione dei fondi storici tradizionali, in ESG. Secondo l’esperto, questo cambiamento testimonia la maggiore diffusione delle strategie ESG che cominciano a sostituire anche la componente “core” dei portafogli, rispetto al passato quando la sostenibilità era associata principalmente a temi accattivanti ma di nicchia. “È un segno di maturità del settore. Inoltre, dimostra la consapevolezza sulla capacità di aggiungere valore con l’analisi e l’integrazione ESG nei processi di investimento. Per dare un’idea di questa evoluzione, partendo da un universo di circa 2.000 fondi SRI e ESG, il nostro team monitora i migliori 350 di cui oggi meno del 15% segue strategie tematiche. Questo allargamento dell’universo investibile rappresenta un’ottima notizia per chi seleziona fondi e crea strategie multi-asset: oggi si può costruire un portafoglio diversificato ESG senza aver un’esposizione eccessiva verso specifici temi, settori o aree geografiche”.

Il team di investimento

“In questi 10 anni abbiamo costruito un team dedicato agli investimenti che unisce le esperienze necessarie per fornire un servizio di advisory completo e flessibile, nel campo degli investimenti sostenibili. Infatti, l’investment team è composto oggi da sette professionisti con esperienze complementari maturate in primarie istituzioni nel mondo dell’asset management, banche d’investimento, organizzazioni sovranazionali, consulenza strategica, nonché valutazione ESG”, conclude Fracassi.